I Migliori Loghi Della Coppa del Mondo di Calcio

Dopo le Olimpiadi (leggi I Migliori Loghi Olimpici di Tutti i Tempi), la Coppa del Mondo FIFA è il più grande torneo sportivo a livello mondiale e il suo marchio ufficiale ha attirato l’attenzione di appassionati e non per decenni. Oltre a rispecchiare l’essenza del torneo, il design del logo deve anche trasmettere elementi del paese ospitante, cosa non da poco da realizzare per una qualsiasi agenzia grafica.

I Migliori Loghi Della Coppa del Mondo FIFA

Vista la recente conclusione della Coppa del Mondo di Russia 2018 (e il suo bellissimo logo), ho pensato di raccogliere per voi quelli che a mio parere sono i migliori loghi realizzati per la Coppa del Mondo di calcio.

Uruguay 1930

Iniziamo dal primo torneo mondiale di calcio disputato, ovvero l’edizione che si è tenuta in Uruguay nel 1930 e che vedeva solo 13 squadre partecipanti. Anche se la competizione non ha avuto un vero e proprio “logo” (nel senso moderno del termine), il suo poster ufficiale ha un aspetto realizzato in stile Art Deco.

Caratterizzato da un’immagine astratta e stilizzata di un portiere che effettua una parata e “vestito” con i colori nazionali dell’Uruguay, il poster cattura sia lo spirito del gioco che l’estetica del tempo.

Francia 1938

Due tornei più tardi, la Coppa del Mondo arrivò in Francia e venne rappresentata anche in questo caso con un altro poster splendidamente stilizzato raffigurante un calciatore in una posizione dominante e imponente che sovrasta la Terra.

Al tempo, pochi immaginavano il conflitto devastante che avrebbe investito la Francia negli anni seguenti, ma nel 1938 le nozioni di vittoria e dominio del mondo erano limitate al bel gioco.

Questa fu la terza e ultima volta in cui un poster rappresentò il torneo, piuttosto che un logo. In questo caso però, l’uso del rosso, del bianco e del blu è molto più concettuale ed astratto.

Inghilterra 1966

Al contrario dei precedenti, il logo della Coppa del Mondo tenutasi in Inghilterra nel 1966, fu la prima e unica volta in cui il paese ospitante ha trionfato alla fine. Il design non lascia dubbi sul paese ospitante, nonostante la bandiera audace e luminosa rappresenti in realtà tutto il Regno Unito.

Oltre allo stemma dei tre leoni della squadra inglese (un altro legame molto evidente con il paese ospitante), il logo rapprepresenta anche la stessa Jules Rimet Cup, che fu poi sostituita con il design attuale nel 1974.

Il design del logo è inoltre straordinariamente simmetrico e riesce ad integrare il concetto di “mondo” con quello calcio. Un’altra novità è stata l’introduzione della prima mascotte della Coppa del Mondo (il leone Willie) che ha dato il via ad una tradizione che è diventata parte integrante della cultura del torneo.

Messico 1970

Il logo della Coppa del Mondo di Messico ’70 è considerato uno dei più belli della storia, anche se l’edizione viene ricordata come quella in cui Pelé conquistò il suo terzo mondiale, unico calciatore della storia a riuscire in questa impresa. Il logo è meravigliosamente semplice, grafico e pulito, senza contare che fu anche il primo a presentare al mondo il nuovo pallone Adidas Telstar, con i suoi alternati segmenti pentagonali ed esagonali, ora inestricabilmente legati al calcio moderno.

Italia 1990

Due decenni più tardi, una rappresentazione analogamente minimalista del design della palla figurava nel logo della Coppa del Mondo di Italia ’90, anche se compensato in un modo più astratto nell’incorporare i colori della bandiera italiana.

Dopo una raffica di animali antropomorfi, l’edizione della Coppa del Mondo italiana andò in controtendenza con la scelta della sua mascotte, traducendo l’aspetto grafico stilizzato del design del logo in un personaggio chiamato “Ciao”.

Oltre alla sua testa a forma di pallone da calcio, la mascotte era composta interamente da semplici blocchi raffiguranti i colori della bandiera italiana. E questa sua linea la rende diversa ma anche particolare rispetto a tutte le altre che seguiranno.

Corea/Giappone 2002

La prima Coppa del Mondo del nuovo millennio, organizzata per la prima volta da due paesi (Corea e Giappone), diede il via ad un’ondata di loghi moderni e geometrici che hanno focalizzato l’attenzione sul trofeo piuttosto che sulla palla, ma anche sulla comunità globale di fan piuttosto che sul Paese ospitante.

Formata da curve e cerchi che si intersecano, il logo (creato dall’agenzia londinese Interbrand) è un’intelligente combinazione di elementi simbolici racchiusi in un cerchio perfetto.

Germania 2006

Il logo dell’edizione che si svolse in Germania nel 2006 integra anche il suo predecessore all’interno del design, anche se questa volta viene dato maggior risalto ai fan.

Dopo aver ospitato per la prima volta la Coppa del Mondo nel 1974 con un logo bicolore minimalista che raffigurava una palla che volava in aria, la moderna Germania unificata ha optato per un design molto più colorato e allegro.

Soprannominato “Celebrating Faces of Football” (celebrando il volti del calcio), il logo del 2006 è tutto incentrato sul cameratismo del gioco, con lo “0” e il “6” che raffigurano volti stilizzati dall’aspetto allegro.

I colori della bandiera tedesca sono rappresentati in modo sottile, con delle strisce lungo il lato, così come all’interno del “logo rielaborato” di Corea/Giappone 2002 in basso.

Russia 2018

Anche se criticato da qualcuno, trovo davvero molto bello e interessante il logo dell’ultima edizione della Coppa del Mondo disputata in Russia che, come il tanto criticato logo di Brasile 2014, si è rivelato piuttosto azzeccato in quanto pone maggiore enfasi sul trofeo.

Tuttavia, il designer è riuscito a dare una nuova svolta al concept integrando i riferimenti alle uova Fabergé, alla Cattedrale di San Basilio nella Piazza Rossa e alla sonda spaziale Sputnik.

Combinato con un carattere tipografico carico di personalità, il design complessivo è sicuramente uno dei più belli e particolari della storia della Coppa del Mondo di calcio.

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